«Calabria laboratorio nazionale di saccheggio della sanità»
Conferenza stampa della federazione provinciale di Cosenza del Pd sulle
transazioni milionarie dell’Asp a beneficio di Bff
«Avevamo visto giusto nella conferenza stampa del 5 luglio quando
avevamo definito la transazione dell’Asp di Cosenza con banca Bff un atto
inquietante. Il direttore de l’Espresso, Emilio Carelli, nell’editoriale in
edicola questa settimana definisce “il metodo Calabria fa scuola, dietro al
caos gestionale dei conti della sanità calabrese si profila non solo una
inefficienza sistematica ma anche una deliberata volontà di favorire
l’intermediazione di aziende private”. Possiamo dire, senza vantarci, che
avevamo visto giusto».
Cosi Carlo Guccione, componente la direzione nazionale del Pd, nel corso
della conferenza stampa convocata dalla federazione provinciale del
partito proprio sulle transazioni dell’Asp con Bff con la presenza
dell’avvocato Salvatore Giorno, coordinatore della segreteria provinciale
e di Giuseppe Mazzuca, presidente del consiglio comunale di Cosenza.
«L’aspetto più inquietante di questa vicenda – continua Guccione –
riguarda i documenti in nostro possesso. In particolare la richiesta del
direttore generale, tramite Pec, alla direttrice facente funzioni dell’Uoc
Affari legali dell’Asp di Cosenza. La richiesta che ha come oggetto
“richieste determinazioni a note protocollo numero 139.276 – 139.229 –
139.336 – 139.520, tutte emesse il 18/12/2023. Badate bene, non è
indifferente, la transazione viene firmata a Milano il 16 dicembre 2023 tra
i rappresentanti di Bff e il direttore generale dell’Asp di Cosenza e come si
legge nella transazione vengono allegati i file della circolarizzazione inviati
da Bff Bank spa. Elenco dei titoli esecutivi, elenco dei giudizi pendenti,
fatture Althea Italia spa esclusi dal presente accordo. Qui si assiste al
paradosso che in materia di finanza pubblica si può anche definire
diversamente. Perché a transazione firmata l’Asp chiede all’ufficio legale
di determinarsi? Tant’è che “l’ufficio legale con riferimento alle note
indicate in oggetto, con le quali si è trasmesso l’atto transattivo stipulato
con Bff Bank e gli allegati correlati perché si proceda per quanto di
competenza si chiede un chiarimento in merito a quali sono gli
adempimenti che questa unità operativo deve porre in essere”.
L’Asp firma la transazione, post mortem chiede all’ufficio legale di
determinarsi e questo risponde che tipo di determinazione visto che il più
è fatto. Sempre l’ufficio legale chiede “nell’ipotesi in cui gli adempimenti
richiesti consistano nell’abbandonare i giudizi in corso si procederà in
accordo con i legali di controparte a fare estinguere le procedure in atto.
Nell’ipotesi in cui invece l’adempimento richiesto si sostanzi
nell’emissione di un parere o osservazioni, si chiedono i seguenti
chiarimenti: nella bozza di transazione trasmessa all’ufficio legale nel
pomeriggio del 15 dicembre con cui la scrivente comunicava la possibilità
di inviare i dati mancanti relativi al contenzioso in essere mentre risultava
inesigibile la verifica nel merito delle obbligazioni di pagamento
prospettate considerata anche la circostanza che detta richiesta era stata
inviata nel pomeriggio di venerdì con termine perentorio di riscontro
entro le ore 17 parrebbe non corrispondente in toto all’accordo
transattivo stipulato con banca Bff Banca spa in data 16/12/2023”.
Tra le tante domande che l’ufficio legale rivolge al direttore generale,
sempre dopo la stipula dell’accordo transattivo chiede “nel calcolo degli
interessi e degli accessori si sono considerate le sentenze di seguito
riportate? Il tribunale di Cosenza con 4 sentenze del 2023 e una del 2022
(nessuna neppure citata dall’atto transattivo) ha ritenuto non dovuta la
sorte capitale e dunque gli accessori per mancanza del fondamento
contrattuale. Il tribunale di Milano con una sentenza del 2022 ha respinto
la domanda di pagamento di 2.443.112,85 a titolo di mora avanzata da
Bff”.
Il quadro che emerge – conclude Carlo Guccione – se va bene delinea un
caos amministrativo generale. Se va male, il caos diventa inquietante
perché non è per niente chiaro come mai si è proceduti così in fretta,
fretta che ha acceso i fari della procura di Milano. Il quadro poi diventa
nebuloso se si pensa che i bilanci 2022 dell’Asp di Cosenza e di Reggio
Calabria sono stati approvati da una legge prevista nel decreto Calabria
che solo nella nostra regione prevede che si possano approvare senza
avere quelli precedenti. Che per l’Asp di Reggio significa non avere
approvato i bilanci 2013, 14,15,16,17,18,19,20 e 21. Per l’Asp di Cosenza
2018,19,20 e 21. La stessa legge prevede che li dovranno approvare tutti
entro il 31 dicembre di quest’anno. Qualcuno già pensa di prorogarli per
un altro anno. Sarebbe veramente grave, per 2 Asp che hanno un bilancio
di circa 2,5 miliardi, su un trasferimento per l’intero sistema calabrese di
3,5 miliardi, se venisse consentito di mettere sotto il tappeto 9 anni a
Reggio e 4 a Cosenza di contabilità da orale a finanza creativa».
Cosenza, 04/11/2024
Ufficio stampa
Carlo Guccione
comunicato stampa