Cosenza 28.09.2012
Pregiatissimo Corriere di Calabria,
sono Tommaso Orsimarsi ,Scrittore calabrese e Assistente Capo della Polizia di Stato, autore del romanzo “Con Altri Occhi” ,edito dalla Luigi Pellegrini Editore.
Con la presente volevo segnalarvi il mio romanzo che si presta per una conoscenza globale della terra calabra, e per tanto meritevole a mio parere di partecipare , dopo un vostro vaglio , a manifestazioni come quella che si tiene presso il Lago di Bracciano dal 13 Ottobre e che vede la vostra collaborazione. Di solito sono le case editrici che contattano e propongono , ma in questo caso , sfidando con una apparente insolenza i canoni lo faccio confidando nel fine comune ,che vuole perso ogni tentativo inespresso di proposta.
Il romanzo vede, tre giovani universitarie romane percorrere l’A3 , dirette in Sicilia per le vacanze estive ,incontrare un anziano signore ,anch’esso romano in un Autogrill . Questi, si offrirà di cedere le proprie conoscenze , maturate in anni di viaggi calabresi, sulle orme degli studi compiuti dall’etnologo , Ernesto de Martino, con il suo metodo dell’equipe , e di una triste detenzione, patita da sua moglie Sara , nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia. Conoscenza ed esperienza troveranno il punto di sintesi in un viaggio filosofico, storico sentimentale, che avrà come base, il pensiero degl’illustri filosofi calabresi ,e di come questi nel tempo si offrirono come fervidi innovatori. Laino Castello, Papasidero, Mormanno, Morano, Frascineto, Castrovillari, Cerchiare ,Civita, San Lorenzo Bellizzi, Altomonte ,Lungro ; San Marco Argentano ,San Sosti, San Demetrio Corone, Cassano allo Ionio, Santa Maria del Cedro, Crotone , Cotronei, Catanzaro , Cosenza , attraverso la loro storia le loro leggende , le loro credenze ,i loro personaggi , si offriranno spontaneamente, componendo come le tessere di un mosaico, nella visione d’insieme , la figura essenziale della Calabria , e allo stesso tempo facendo riflettere il lettore ,sulla complessità di una terra e dei suoi abitanti , che trova le sue ragioni allor quando , viene individuato quel filo storico, senza del quale tutto appare disorganico e caotico.
Anche i diversi punti di vista , appartengano essi a ai filosofi ai viaggiatori del passato, agli invasori, ai briganti, agli arberesh , ai cantastorie, ai salinari di Lungro, agli emigranti, agli internati del campo di prigionia Ferramonti di Tarsia , saranno determinanti, per un viaggio nell’animo umano, alla ricerca di quelle ragioni di vita che avvolte risultano incomprensibili e sfuggenti . Calabria dunque , come un embrione primordiale , dove tutto può nascere progredire , e porsi come capofila , sulle basi di quella tramandata e innata melanconia , che staccandosi per sua natura da un pensiero comune , ne crea uno nuovo , e pronto ad affermarsi con naturalezza e originalità .
Quando si pubblicano romanzi di questo genere , spesso si incontra la difficoltà di far capire l'atto d’amore compiuto verso la propria terra, cadendo spesso in un auto oscurantismo che vede, queste opere relegate in scaffali delle librerie che rispondono al nome di "pubblicazioni meridionali", e che le vogliono per tanto dirette ad un limitato numero di fruitori della materia.
Così facendo, non si spezza quella cortina di indifferenza , incomprensione, isolamento culturale facendo radicare l'idea che dalla terra che fu "Magna Grecia ", non possano arrivare echi fruttuosi.
Peggio fanno poi quanti credendo di compiere un bene, parlano di "Antistoria", riscuotendo un campanilistico interesse e inconsapevolmente autoconfinandosi ancora di più.
Come uscire dunque da questo vortice negativo , sicuramente amando di più una terra che merita tanto, e facendolo magari ambientando in essa racconti e romanzi, che al pari di altri posti fissi un amore per personaggi e posti, in contrapposizione alle odiose notizie,dei tg che rincorrono solo le negatività.
Sapete bene quando sia importante, che le generazioni di oggi e di domani, incontrino posti e personaggi, familiari, nelle loro letture , soprattutto per non sentirsi isolati culturalmente, o solo per incentivare quel senso di appartenenza, che li possa rapportare verso realtà esterne e farle proprie.
Si diventa dunque cittadini del mondo quando si è consapevoli di essere cittadini delle proprie terre, senza questo indispensabile passaggio, si è solo “apolidi smarriti "!
Spero vivamente che questa mia comunicazione , sia a voi gradita , ringraziandovi , e restando a vostra disposizione per qualunque chiarimento, allego la copertina.
Tommaso Orsimarsi
P.S. Avrei tanto piacere , se durante la manifestazione si trovasse un piccolo spazio per la pubblica lettura di questa mia comunicazione, non tanto per veicolare la conoscenza del romanzo stesso , ma per informare il numero maggiore possibile di persone di quanto sono vicino al vostro prezioso lavoro.
Tommaso Orsimarsi