Riproponiamo la biografia professionale di Francesco Tagliente: un meridionale diventato Poliziotto, Questore e Prefetto, ma rimasto sempre uno di noi, definito "Prefetto di ferro dal cuore d'oro", e " Prefetto facilitatore".
Promotore, prima a Firenze, ed a Roma da Questore, e poi a Pisa da Prefetto, di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile.
Al termine del mandato Pisano, una giornalista de "Il Tirreno", Candida Virgone' con la collaborazione di altri quindici cronisti delle 5 testate della Città della Torre ( Tirreno, Ansa, La Nazione, Telegranducato, 50 canale) gli hanno dedicato un libro "Buone pratiche a Palazzo Medici”. Il nuovo passo della Prefettura" presentato alla Federazione Nazionale della Stampa, che ospita 60 testimonianze di cittadini dalle quali emergono le politiche gestionali di Tagliente.
Biografia professionale di Francesco Tagliente, già Questore Capo di Roma , Firenze, e Prefetto di Pisa
Nasce a Crispiano (TA) il 6 giugno 1949. È coniugato con Maria Teresa Magrini ed ha due figlie, Eliana ed Irene. Fino a 18 anni vive in famiglia insieme con il padre Donato, reduce di 4 campagne di guerra e della deportazione in Germania nel campo di concentramento nazista di Custrim, e con la madre Maria Addolorata Greco.
Gli anni ’70 - ‘80
Nel 1967 entra nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. I primi 4 anni di servizio li ha svolti nei gruppi sportivi delle Fiamme Oro come atleta per la disciplina della lotta greco-romana. In tale contesto è stato chiamato a far parte della delegazione Azzurra in vista delle Olimpiadi di Monaco.
Dopo aver frequentato l’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza dal 1971 al 1975, viene assegnato alla Squadra Volante della Questura di Roma. Qui ha assicurato il coordinamento operativo e il pronto intervento anche nelle ore serali e notturne delle pattuglie impegnate sul territorio: dai sequestri di persona agli attentati terroristici. Erano gli anni della cosiddetta “strategia della tensione” che misero a dura prova gli operatori di polizia, ma in particolare quelli impegnati nella Capitale. In quegli anni, spesso, per timore di attentati, spesso era costretto a non rientrare a casa per non far conoscere orari e itinerari abitudinari.
Gestisce in prima persona il primo intervento a seguito dell’attentato al Ministero di Grazia e Giustizia avvenuto il 7 aprile 1976 e posto in essere da alcuni militanti dei Comitati Autonomi Operai, a seguito del quale rimane ucciso Mario Salvi (militante di Autonomia Operaia) da un colpo di pistola esploso dall’Agente di Custodia Domenico Velluto.
Successivamente partecipa attivamente alle indagini per le ricerche del Presidente della DC Aldo Moro, rapito dalle Brigate il 16 marzo 1978.
Dal 1983 al 1986 assume l’incarico di Capo della Sezione Informativa dell’Ufficio di Gabinetto del Questore di Roma, avviando un processo di riorganizzazione e automazione dell'Ufficio, con notevoli vantaggi per la gestione delle attività e sui tempi di risposta del pronto intervento.
Gli anni ’90
Dal 1986 al 1995 dirige la Sala Operativa della Questura di Roma. In tale periodo, avvia un progetto pluriennale per l’informatizzazione del “sistema di comando e controllo” della Questura di Roma, che si conclude nel 1995. Per 9 anni consecutivi, assicura il controllo del territorio e il pronto intervento, gestendo in prima persona in tutti i casi critici.
In quegli anni di grande mobilitazione di piazza coordina via radio tutte le manifestazioni pubbliche ed i grandi eventi che si svolgono nella Capitale.
Dal 1995 al 2000 ha ricoperto l’incarico di Capo di Gabinetto di quattro diversi Questori di Roma, occupandosi del governo e della gestione di tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica che si sono svolti nella Capitale, compresa la pianificazione e la gestione dei “Grandi eventi”, in diretta collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (tra cui il Grande Giubileo del 2000 e la Giornata Mondiale della Gioventù). Particolarmente carica di tensioni fu la gestione delle manifestazioni degli allevatori agricoli giunti a Roma da varie Regioni del nord Italia con i trattori e macchine spargiletame, determinati a raggiungere Piazza del Parlamento con i loro mezzi agricoli.
Nel mese di giugno del 2000 viene nominato Dirigente Superiore della Polizia di Stato ed incaricato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di seguire gli aspetti concernenti la sicurezza e la mobilità nazionale in occasione della “Giornata Mondiale della Gioventù”.
La direzione dell’Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento P.S.
Dal 2000 al 2006 ha Diretto l’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero dell’Interno. In tale veste ha coordinato la pianificazione generale delle misure di sicurezza in occasione di tutti i “Grandi Eventi” ospitati in Italia. Tra questi, significativi per la delicatezza e la pressione mediatica e politica che li contraddistinguevano, si ricordano il Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, la firma del Trattato Costituzionale Europeo, la Cerimonia funebre del Santo Padre Giovanni Paolo II e la Intronizzazione di Papa Benedetto XVI. Nel 2001, nella veste di Direttore dell’Ufficio Ordine Pubblico viene chiamato a pianificare a livello nazionale la gestione del G8 di Genova, tristemente noto per i risvolti anche giudiziari che hanno coinvolto molti operatori di polizia.
Nel 2003, nell’ambito delle iniziative finalizzate a garantire la sicurezza negli stadi, propone l’introduzione dell’istituto della “flagranza differita”, inserito poi nel nostro ordinamento dal decreto legislativo 24 aprile 2003 n. 88.
Nel 2005 elabora il progetto “Tessera del Tifoso” che, nei verbali del 9 e 24 novembre 2005 dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, denomina “Carta del tifoso”, con l’obbiettivo di far accogliere il documento come tessera dei diritti del tifoso.
Nel stesso 2005 ha assunto il coordinamento a livello nazionale della sicurezza delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Il Ministro dell’Interno gli affida la direzione del Centro Nazionale di Informazione sulle Olimpiadi Invernali (CNIO), quale organismo centrale per l’attività di cooperazione internazionale di polizia.
Nel mese di marzo 2006, a conclusione dei Giochi Olimpici, il Consiglio dei Ministri lo nomina Dirigente Generale, anche a seguito del buon esito della sicurezza del grande evento sportivo.
Questore di Firenze
Dal 2006 al 2010 è Questore della provincia di Firenze. Nel corso del mandato ha promosso e coordinato diversi progetti sulla gestione della sicurezza con il coinvolgimento di tutte le componenti del mondo istituzionale e della società civile fiorentina.
Attraverso la “politica dell’ascolto” e grazie alla condivisione delle linee programmatiche con i Funzionari ed il personale della Questura fiorentina, ha raggiunto così il duplice risultato della tendenziale diminuzione dei reati, coniugato, per la prima volta nel capoluogo toscano, ad un significativo incremento della percezione di sicurezza a beneficio della fiducia tra cittadini e Forze di Polizia.
Sul fronte della gestione dell’ordine pubblico, attraverso la politica del “doppio binario”, ha assicurato il bilanciamento tra il diritto a manifestare e le esigenze della città, garantendo allo stesso tempo rigore in relazione agli illeciti registrati.
Nella stessa direzione in ambito calcistico ha operato in prima persona, avviando un percorso di dialogo con le tifoserie, che ha contribuito ad accrescere la presenza delle famiglie con bambini allo stadio, sperimentando con successo prima allo stadio di Empoli per oltre un anno e poi a Firenze, il modello per la gestione della sicurezza con la Polizia fuori dagli stadi anche in occasione di gare internazionali (Fiorentina–Sporting Lisbona, 26 agosto 2009).
Questore della Capitale
Dal mese di agosto 2010 a giugno 2012 ha ricoperto l’incarico di Questore della Provincia di Roma. Durante questi due anni – caratterizzati da forti tensioni sociali – ha avuto il complesso e difficile compito di gestire le numerose manifestazioni di piazza che in molti casi sfociarono in guerriglia urbana, come avvenne in piazza del Popolo il 14 dicembre 2010 e in piazza San Giovanni il 15 ottobre 2011. Per evitare che le dimostrazioni di piazza potessero portare al ripetersi di quanto accaduto durante il G8 di Genova, Francesco Tagliente ha operato scelte operative di gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, coraggiose ma allo stesso tempo anche rischiose, perché non sempre in linea con quanto gli veniva “consigliato” di fare.
La gestione della piazza in quei due anni è stata caratterizzata, infatti, dalle continue tensioni alimentate dalle ingerenze del Sindaco protempore che ha ripetutamente tentato di interferire e condizionare le valutazioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per la gestione delle manifestazioni di piazza.
Da Questore della Provincia di Roma ha anche elaborato e dato attuazione ad un progetto pluriennale finalizzato a garantire ai cittadini il diritto di “essere e sentirsi sicuri”, con interventi volti a favorire la pronta accessibilità ai servizi e agli Uffici di polizia e la qualità della risposta da parte degli operatori. Il progetto ha compreso anche interventi per coniugare le esigenze di spending review con quelle tese a migliorare le condizioni di sicurezza e di decoro degli ambienti di lavoro degli operatori di Polizia.
Tra i risultati conseguiti nel biennio nei diversi settori interessati dal Progetto figurano:
Prefetto di Pisa
Nel 2012 il Consiglio dei Ministri lo ha nominato Prefetto di Pisa.
Nelle funzioni di Prefetto di Pisa la sua gestione è stata caratterizzata da un costante impegno per garantire una puntuale risposta alle esigenze degli Enti Locali, delle categorie economiche e produttive e, in generale, delle varie espressioni della comunità pisana.
Grazie anche all’esperienza maturata nella Polizia di Stato, ha rimodulato le strategie di pianificazione e gestione della sicurezza in tutta la provincia, anche con iniziative antimafia (Desk Antimafia e White List) e l’istituzione dell’Anagrafe delle Telecamere.
Ha elaborato progetti che hanno consentito una più decisa e incisiva azione di contrasto e una conseguente, generalizzata, diminuzione di tutti i reati, compresi quelli predatori.
Per garantire vivibilità, decoro e sicurezza nelle piazze del centro e salvaguardare il patrimonio artistico della città, ha elaborato una strategia condivisa, conciliando le aspettative dei residenti, degli esercenti, degli studenti e degli altri fruitori del centro storico.
Particolarmente attento alla prevenzione delle tragedie familiari, frequenti a causa della crisi economica, ha istituito il “Servizio di Ascolto e Sostegno”, grazie al quale è stato possibile trovare una soluzione alle difficoltà di coloro che versano in situazioni di disagio; è intervenuto inoltre con adeguate risposte risolutive, condivise, sulla questione degli sfratti per “morosità incolpevole”. In un momento di difficoltà occupazionale, ha salvaguardato i lavoratori, gestendo con successo la vertenza del calzaturificio “Lorbac” e risolvendo i conflitti sindacali più delicati, come quelli inerenti il trasporto pubblico locale (Azienda Compagnia Toscana Trasporti Nord) e il servizio scuolabus (fallimento della Società Falaschi s.r.l.).
Significativo l’intervento per prevenire la commissione di illeciti in danno di persone in condizioni di fragilità: truffe nei confronti di anziani, violenza verso donne e minori.
In molte occasioni ha insistito sull’importanza di trasmettere ai giovani messaggi positivi con varie iniziative: la più recente, il 21 dicembre 2013, quando, alla presenza dell’allora Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, oltre 2.000 studenti pisani hanno formato in Piazza dei Miracoli la scritta umana “L’alcol non fa miracoli”, per diffondere una cultura del divertimento sano e ribadire il no all’abuso di alcol.
Ha affrontato le criticità emerse, coordinando la collaudata macchina della Protezione Civile, verso il superamento della varie fasi emergenziali determinate dal dissesto idrogeologico, in occasione della piena dell’Arno del febbraio 2014, nell’esondazione dell’Ozzeri del novembre 2012 e nella grave frana che ha colpito l’autostrada A11 nell’aprile 2013. Importante, inoltre, nel gestire l’emergenza siccità nell’estate 2012, e nel valorizzare anche la rete delle associazioni di volontariato, esaltandone la funzione di supporto alle Istituzioni e alle Forze di Polizia.
I suoi ripetuti richiami all’importanza del decoro delle bandiere esposte sugli edifici pubblici, realizzando e divulgando anche una brochure esplicativa, hanno costituito un generale momento di riflessione sulla necessità di preservare e custodire i simboli dell’Unità Nazionale e, congiuntamente, i valori fondanti della Repubblica.
Durante il mandato pisano, la giornalista de "Il Tirreno" Candida Virgone, insieme ad un gruppo di cronisti di cinque testate (Ansa, Tirreno, Nazione, Telegranducato e 50 Canale), ha voluto approfondire come i cittadini, le istituzioni e gli operatori economici percepiscano il ruolo dell'istituzione prefettizia rispetto alle dinamiche della vita quotidiana. Oltre sessanta testimonianze sono state raccolte nel volume “Buone pratiche a Palazzo Medici”, presentato il 5 dicembre 2014 nella sede di Roma della Federazione nazionale della stampa italiana - dalle quali emergono le politiche gestionali del Prefetto Francesco Tagliente, rappresentante del Governo a Pisa negli ultimi anni. Il testo, - edito da Pacini Editore - fa seguito al precedente saggio “Fiorentini e Polizia. Cronache di un’intesa”, di Sandro Addario pubblicato nel 2010 nel capoluogo toscano, dove la cronaca di tutti i giorni diventa fonte di episodi e situazioni che, grazie alla politica del partenariato fortemente voluto da Francesco Tagliente - allora Questore -, hanno fatto nascere e crescere un forte legame tra cittadini comuni e le donne e gli uomini in uniforme. Ne scaturì allora come oggi, una «intesa» non scritta né cercata, ma non per questo meno sentita e consapevole.
Incarichi di particolare rilevanza
Onorificenze e riconoscimenti
Formazione universitaria
Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi “Sapienza” di Roma.
Specializzazioni conseguite presso lo stessa Università: Diritto Penale e Criminologia e Diritto Sindacale, del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Attività pubblicistica
Attività di docenza
E' docente al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività' Motorie Preventive e Adattate, dell’Università degli Studi di Firenze.
E’ stato docente per oltre 20 anni presso la Scuola Superiore di Polizia per i corsi di formazione dei Funzionari dei ruoli direttivi e dirigenziali della Polizia di Stato, oltre che presso diverse altre Amministrazioni.
Benemerenze e Premi
Roma, maggio 2015